Alessandro Colangelo

Sono nato nel 1990 a Napoli, dove ho abitato per 27 anni. Da ragazzino, pur essendo portato per lo studio, ho avuto un rapporto turbolento con l’istruzione. Ma all’età di 17 anni ho scoperto per puro caso un’attrazione verso la lingua giapponese. Cominciai a studiarla per scherzo attraverso del materiale trovato online. Il mio interesse cresceva man mano che studiavo. Capii di aver trovato la strada da seguire per il mio futuro e, all’età di 22 anni, decisi di iscrivermi all’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”.

Durante il primo periodo di studi universitari scoprii che la mia attrazione per il Giappone non riguardava soltanto la lingua, ma anche i vari aspetti culturali.

Mi sono laureato in tempi molto brevi sia alla triennale che alla magistrale. Oltre ai cinque anni di giapponese, ho studiato anche cinese, coreano e inglese per due anni e tibetano per un anno.

La mia tesi triennale riguardava le pratiche di rivitalizzazione della lingua Ainu (un’etnia autoctona del nord del Giappone).
Mentre la mia tesi magistrale riguardava l’uso della fotografia in campo antropologico nel Giappone del XIX secolo.

Da settembre 2017 ad agosto 2018, grazie a una borsa di studio della mia università, ho studiato come studente di scambio presso la Kyoto University of Foreign Studies, dove ho affinato le mie abilità linguistiche. Durante il periodo all’estero ho anche avuto modo di collaborare nel campo dell’istruzione facendo volontariato in scuole elementari e medie con presentazioni sulla cultura italiana.

Dopo la laurea magistrale nel 2018, mi sono trasferito a Como, dove tuttora vivo. Qui ho svolto un corso di abilitazione all’insegnamento presso l’Università degli studi dell’Insubria, dove ho acquisito diverse nozioni pedagogiche fondamentali per l’insegnamento.

Nel 2019 ho conseguito l’attestato del Japanese Language Proficiency Test del livello più alto.

Nel 2020, grazie a una borsa di studio della Fondazione Ceschin Pilone, svolgo una ricerca basata su due collezioni di cartoline rappresentanti l’etnia Ainu del Giappone rispettivamente appartenenti alla collezione Ada Ceschin e Rosanna Pilone del Museo delle Culture di Lugano e al Museo etnografico dell'Università di Zurigo. La ricerca è intitolata “Ainu fūzoku ehagaki, la rappresentazione di un’etnia attraverso le cartoline”.

Attualmente mi sto concentrando sull’attività dell’insegnamento, lavorando costantemente per perfezionare il mio metodo.

Oltre alle mie passioni accademiche per la lingua, la letteratura e la fotografia giapponese, sono anche un appassionato di manga e videogiochi giapponesi.